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Download Intervento Segretario Generale Francesco Garofalo
Egregi Signori,
è con profondo rammarico che debbo comunicarVi che, per sopravvenuti motivi di salute, non potrò partecipare alla Tavola Rotonda prevista per domani alle ore 15.00, considerata anche la grande rilevanza del tema in esame, “Frammentazione del ciclo produttivo e buona organizzazione”, che da tanti anni è al centro degli interessi della nostra Organizzazione Sindacale, per i motivi che andrò di seguito ad illustrare. Purtroppo, essendosi verificata questa fastidiosa circostanza proprio nell’imminenza di tale appuntamento, non mi è stato possibile designare un sostituto, dato che i dirigenti nazionali FlADEL che ho interpellato non hanno potuto disdire gli impegni precedentemente assunti.
Pertanto, ritengo doveroso da parte mia rilasciare, ai fini che la Vs spettabile Organizzazione riterrà più opportuni, alcune sintetiche riflessioni, che sono il frutto dell’esperienza maturata sul campo da FLADEL in decenni di attività a sostegno e tutela dei lavoratori dell’Igiene Ambientale.
La questione della frammentazione del ciclo produttivo, senza ombra di dubbio, è fra le più scottanti, perché genera tutta una serie di ricadute negative sulle aziende e i lavoratori, che superano ampiamente i benefici teorici in termini occupazionali che può determinare.
Ora, proprio perché stiamo parlando di “Benessere Organizzativo” e “Sicurezza sul Lavoro”, ben sappiamo, perché lo riscontriamo tutti i gioni dalle nefaste e sempre più frequenti cronache di infortuni e morti sul lavoro, che più la filiera produttiva si frammenta, più quel Benessere e quella Sicurezza vengono pregiudicati.
Sia chiaro, a mio avviso l’apparato normativo volto a favorire la creazione e la permanenza di ambienti di lavoro sicuri è del tutto sufficiente, anche se, naturalmente, esso necessita di una costante revisione, alla luce delle rapide trasformazioni tecnologiche a cui anche il settore dell’lgiene Ambientale è soggetto.
D’altra parte, ciò che abbiamo riscontrato sul campo è che la frammentazione del ciclo produttivo, in parte forzata, prima, dal famigerato art. 177 del Codice degli Appalti – sul quale tutte le O0,SS. di settore hanno dato strenua battaglia, fino a quando non è stato dichiarato illegittimo della Corte Costituzionale con la sentenza n. 218/2021 ed ora dall’art.86 del nuovo Codice degli Appalti, attraverso procedimenti che siano in house providing o di outsoureing, comportano quasi sempre subappalti con gare al massimo ribasso, la cui aggiudicazione è spesso appannaggio di società multiservizi, che fanno riferimento a CCNL diversi da quelli dell’Igiene Ambientale, assolutamente peggiorativi per il personale.
Ad esempio, il CCNL Multiservizi prevede una retribuzione oraria minima pari a circa euro 6,52 (lordi) vs. gli 11 euro circa del CCNL Igiene ambientale.
Quali sono le conseguenze?
• Dumping salariale: disparità di trattamento economico e giuridico a parità di mansioni svolte;
• situazioni di scontento e conflittualità tra il personale, con conseguenti scioperi e agitazioni;
• maggiori difficoltà per i sindacati di gestire il rapporto con le aziende.
In una visione più ampia, le gare al massimo ribasso inducono le aziende aggiudicatarie ad applicare, in maniera estrema, logiche votate al profitto, ovvero al contenimento dei costi.
Di conseguenza si va incontro a: impoverimento della filiera industriale: Leggi di più