La Relazione del Segretario Generale
Francesco Garofalo
FIADEL e CSA sono e dovranno rimanere sempre un corpo unico e coeso nei confronti delle parti politiche, amministrative e sindacali, sempre pronte a far sentire la propria voce in tutte le sedi e a dare le necessarie garanzie ai lavoratori e alle lavoratrici, mantenendo la propria autonomia nello scenario sindacale e politico italiano.
Queste nostre peculiarità, infatti, sono la nostra forza. E a questo dobbiamo innanzitutto i notevoli passi avanti fatti nell’ultimo anno per guadagnare consensi negli ambienti lavorativi e stringere accordi con altre realtà sindacali.
Alle Segreterie Territoriali e ai Dipartimenti riconosco il merito di aver svolto la propria attività con passione, competenza e dedizione, anche sacrificando qualcosa a livello personale, perché ciò non solo ha avuto riflessi sul positivo andamento dell’attività sindacale in senso stretto, ma altresì ci ha consentito di fare la differenza.
Vanno posti innanzitutto in rilievo i risultati delle elezioni RSU svoltesi nell’ottobre scorso, dove FIADEL si è affermata ai vertici del settore Igiene Ambientale, primeggiando in regioni importanti quali Lombardia, Lazio e Campania e ottenendo ottimi riscontri in tutte le altre regioni. Risultati che permettono alla FIADEL di raccogliere finalmente i frutti del capillare lavoro svolto in questi anni, consolidando la propria posizione fra le prime organizzazioni sindacali di settore e di rafforzare notevolmente la propria rappresentatività di categoria.
Un successo che dimostra la grande fiducia che gli iscritti e tanti non iscritti hanno nei nostri confronti. E ritengo che il motivo principale sia nell’aver saputo mantenere, in tutti questi anni, la nostra autonomia, proponendoci ai lavoratori come un punto di riferimento reale, alternativo alle confederazioni, capace di recepirne le problematiche con immediatezza e di portare avanti le proprie idee senza condizionamenti di sorta.
Adesso, però, abbiamo un carico di responsabilità ancora più grande nei confronti dei lavoratori, iscritti e non. Pertanto, va creato al nostro interno un nuovo modello organizzativo, coeso e forte, in tutte le strutture, e va fatto un salto di qualità complessivo, mettendo le strutture territoriali nelle condizioni di affrontare le nuove sfide che si porranno in futuro.
In primo luogo, dovrà delinearsi una distinzione di posizione rispetto a coloro che non intendono portare sui tavoli, quale valore aggiunto, le rivendicazioni di Fiadel e fare fronte unico agli attacchi e alle strumentalizzazioni esterne, mirate a creare spaccature al nostro interno. Nel contempo, bisognerà creare fra le strutture territoriali una rete in sintonia con il livello nazionale.
Inoltre, si dovrà lavorare in funzione della formazione reale dei quadri vecchi e nuovi, nonché della valorizzazione dei giovani.
Altro fatto di rilievo del 2017 è stata la conclusione dell’iter del rinnovo contrattuale FISE/Assoambiente, ed entro il primo quadrimestre del 2018 del CCNL Utilitalia .
Grandi passi avanti sono stati fatti in chiave di tutela dei lavoratori, sia dal punto di vista delle norme concernenti la tutela della salute, la diminuzione dei fattori di rischio di infortuni sul lavoro, la prevenzione delle malattie professionali, sia da quello salariale, visto che gli ultimi tre rinnovi contrattuali hanno portato complessivamente un incremento di 500 euro.
FIADEL, oltre a insistere sul miglioramento delle norme inerenti i temi appena citati, continuerà ad esercitare tutte le pressioni necessarie per far innalzare il livello di vigilanza sulla sicurezza del lavoro all’interno delle aziende – in quanto i casi di mortalità sul lavoro sono stati, nel 2017, più di uno al mese – e sull’ottenimento del contratto unico di categoria.
Quest’ultimo obiettivo è fortemente auspicato anche perché le parti datoriali hanno in comune non solo il Fondo sociale di integrazione al reddito – istituito con OO.SS, Ministero del lavoro e delle politiche sociali e Inps, che va in parallelo alla gestione INPS, per aiutare le aziende e i lavoratori nell’eventuale uscita anticipata e le aziende in crisi – ma anche la previdenza integrativa con il Fondo “Previambiente” e il Fondo di assistenza sanitaria integrativa “Fasda”. Quindi, ci sono tutte le premesse per puntare a questo traguardo, che renderebbe finalmente omogeneo il comparto Igiene Ambientale.
La relazione integrale è disponibile al seguente link:
http://www.csaral.it/2018/02/05/la-relazione-del-segretario-generale-al-consiglio-nazionale/